Ci avete fatto caso a quanto sia disfunzionale il COVID? Sì perché ne abbiamo parlato: in Italia negativi, in Europa positivi.

La vita in quel di Formello è incasinata al punto che le  persone in panchina, paradossalmente, potrebbero quasi sentirsi quelle sbagliate, ripeto: paradossalmente.

Chiamati per emergenza, invece hanno tanto da dire pure davanti alle migliaia di tifosi dello Zenit.


No, perché vedere Caceidone salvare capre e cavoli pure in Champions, in un contesto nel quale in il "blasone" conta poco o praticamente niente, mi scalda il cuore aridissimo. Non dice mai una parola fuori posto e fa interventi incredibilmente sensati in momenti incredibilmente insensati. Tipo la Lazio sotto di un gol.


Cuore aridissimo forse verso Muriqi, del quale Caicedo fa riserva. E sinceramente trovo MOLTO MA MOLTO più normale la titolarità del Panterone che,  con un’onesta disarmante semplicità, la butta dentro.

Non è costato 17 millioni.

Correa quasi.

Con quella mezza uscita, due in settimana, sta diventando l’uomo grosso più incisivo.

Più incisivo dei vari Correa sempre in campo, tanto per intenderci, che non fa in tempo a salvarsi dalla pennichella di turno.

Non come King MILINKOVIC sommerso dal lavoro extra, perché è quello l’importante ovviamente se non hai Alberto.


E le persone lì dentro, le seconde linee spesso bistrattate persino da noi tifosi che non ci facciamo problemi a contestare tutto quello che non è la vecchia guardia, si dannano l’anima a viso aperto contro tutti.

Ma anche le pecore nere ogni tanto si prendono la piccola vittoria.

La Lazio "da Coppa" in isteria d’emergenza, scende sul rettangolo verde col cuore in mano. 

"Chi va a Roma perde la poltrona", non in questo momento perché, anche se non trionfo sfolgorante, silurano gente tra Belgio e Russia.

Soffre ma non troppo, un po’ come Pepe Reina che quando viene fregato malamente, è sempre incolpevole.

Il pareggio, in certi casi, dà una soddisfazione che neanche Gerry Scotti a "Caduta Libera" può provare.

Soprattutto nell’essere ad oggi imbattuti coi pronostici Champions che davano Dortmund/Zenit favorite nel girone.

Gne gne gne gne….


Perché, diciamocelo, se avessimo ancora De Vrij in difesa l’avrebbe fatta facile rigirandosi la frittata con giocatine paracule, invece, lo devo dire,  finisco col proclama ad effetto: "Partita onesta".

E con partita onesta voglio parlare di Hoedt e Patric.

Tutta verve, spesso troppa, a cui potrebbe far seguito un sarcastico “Perché la viviamo male?". Io a questo punto la vivrei bene! 


E a proposito dei "big" ed i meno "big": nessuno rimane comodamente seduto in panchina.

Altrimenti non avrebbe avuto senso il loro pernottamento nella pensione Formello, chi doveva alla fine ha fatto il checkout.

Ciao Quissanga!

Permanenza che a qualcuno è costata spesso la pubblica gogna, roba assolutamente smisurata rispetto alla realtà, vero Patric?

Perché l’ex caschetto biondo io a  "calci ‘n in culo" non lo prenderei, se non altro per l’attaccamento alla maglia.

E poi avete anche il coraggio di incazzarvi con lui?

Quest’anno, sconvolto dal COVID, non esisteranno lì dentro persone di serie A e persone di serie B.


Ps. Mi piace un sacco Andreas Pereira, eh, ma è così fondamentalmente tendo a farmi piacere sempre lo stesso prototipo di calciatore.

Quello tenerello che ha bisogno di continua dimostrazione di fiducia da parte del mister, compagni e tifosi. Il giocatore "funambolico", mai statico che però se s’accende rende superfluo qualsiasi altro commento.

Un po’ come Correa.


Un pari che sa quasi di presa per il didietro per una Lazio che avrebbe meritato, e anche di più, in Russia. 

Una Lazio piena di assenti con vagonate di Primavera in panchina. 

Un pareggio che a me sta benissimo pensando che mezza squadra è rimasta a Roma.

5 punti in classifica al giro di boa. Cosa vuoi di più dalla vita?

Nemmeno un Lucano. 


XOXO

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